Leonardo da Vinci
Ci sono weekend in cui ti programmi di fare mille cose, salvi eventi, scrivi sull’agenda, convochi amici e cuginetti, ma ahimè il Cucciolo ha qualche linea di febbre, per cui salta tutto. Ci si dedica ai giochi, ai mestieri, ai ricordi dei weekend passati e a programmare i prossimi. Ho in mente di scrivervi un post su come allestire il camper per l’autunno-inverno, il freddo non ci spaventa, la nebbia nemmeno, anzi regala una certa aura di mistero alle nostre esplorazioni.
Oggi però vi racconto la nostra gita nel borgo di Vinci in provincia di Firenze. A luglio abbiamo deciso di anticipare la partenza rispetto al traghetto per la Sardegna per visitare il paese che ha dato i natali al genio di Leonardo.
I bambini conoscevano già il personaggio grazie ai cartoni animati del gruppo Alcuni (https://www.leodavincifilm.it/). Sono dei disegnatori di cartoon di Treviso, che oltre ai Mini cuccioli, hanno realizzato delle puntate e un film d’animazione sul giovane Leo, immaginando le sue avventure e raccontandole in modo divertente, credo che possiate trovarle su Rai play. Esiste anche un parco a Treviso dedicato al loro lavoro cinematografico, ma ve ne parlerò nei prossimi post.
Per arrivare ancor più preparati abbiamo guardato con i bambini un documentario degli anni ’70, che ne ricostruiva la storia, con un attore narrante e uno sceneggiato in costume. Il Saggio l’ha seguito con attenzione, il Terremoto ha colto solo alcuni dettagli, ma per me è stato davvero utile per ripassare la storia del personaggio e raccontargliela in modo divertente una volta arrivati là.
Ci sono due possibilità di sosta con il camper, un parcheggio appena sotto il borgo, raggiungibile a piedi e un’area sosta comunale poco distante, con possibilità di carico e scarico.
Nei giorni prima avevo controllato sul sito https://www.museoleonardiano.it scoprendo con piacere che periodicamente vengono organizzate diverse iniziative per le famiglie. Nel nostro caso ho prenotato due posti per le “domeniche leonardiane”, con una telefonata ad una gentilissima signora, che mi ha spiegato la possibilità di visita migliore per l’età dei nostri bimbi. A loro non ho detto niente, ci piace tenerli sulle spine e creare l’aspettativa per le sorprese che gli organizziamo, in più nel caso qualcosa andasse storto, posso sempre improvvisare un piano B.
Arriviamo la sera e ceniamo in camper a due passi dal borgo, giusto un giretto nel parcheggio per andare a leggere il grosso cartello con scritto VINCI e scoprire che la meta è proprio il paese di Leo, il protagonista del cartone. La mattina dopo colazione andiamo alla biglietteria per pagare il nostro pacchetto, ci attende una giornata intensa.
Ok, forse sono sempre troppo ottimista sulla velocità dei nostri spostamenti, forse non ho tenuto conto che ci fossero 30 gradi, fatto sta che mi sono tirata addosso la rabbia del Terremoto per la camminata sul “sentiero verde” di 3 km, per raggiungere la casa natale di Leonardo, da Vinci ad Anchiano. È un tratto della Romea Strata, strada di pellegrinaggio che attraversa il colle Montalbano ricoperto di ulivi, un paesaggio che ha fatto da sfondo a molti quadri del pittore. Nelle stanzette fresche però si accende la curiosità, perché ci accoglie l’ologramma di Leonardo che ci racconta vari episodi della sua vita. Lo sapevate che fosse figlio illegittimo? Io l’ho scoperto recentemente, il padre lo crebbe, ma poi si risposò 4 volte e i fratelli lo privarono di tutta l’eredità, povero. La mamma la conobbe, ma la frequentò poco, triste no? Forse per questo molti suoi quadri hanno uno sguardo malinconico.
Dopo la casa è il Saggio ad aver da ridire e brontola sul sentiero del ritorno, ma da buongustaio, il suo umore si risolleva alla “Beccheria da Vinci”, un localino appena aperto che ci riserva una saletta fresca, cordialità e queste bruschette con crema di lardo, melanzane, ramerino e sbriciolona, più tagliatelle al ragù e tortellini al capriolo. Spazzoliamo tutto con entusiasmo e facciamo un secondo round di bruschetta.
Li teniamo in sospeso con le sorprese organizzate per il pomeriggio, perché loro vorrebbero tornare in camper a guardare i cartoni. Ci intrufoliamo nei vicoli e visitiamo palazzo Guidi, salendo i 120 gradini fino alla campana, poi il museo Leonardiano, dove gli fanno anche provare il visore di realtà aumentata, peccato solo non poter toccare i bei modellini in legno delle macchine progettate dall’inventore.
Gelatino rinfrescante e poi la caccia al tesoro! Una ragazza simpatica e appassionata, divide in squadre i bambini e dà loro enigmi da risolvere, cercando tra le iscrizioni e le statue disseminate nel borgo. Qui recupero un po’ di stima, loro si divertono e mi riconoscono che la giornata non è poi così terribile. Il papà, che si è portato per un bel po’ il Terremoto in spalle la mattina, si rilassa giocando col Cucciolo, mentre io seguo il Saggio, super competitivo, nella ricerca degli indizi. Mi diverto anch’io, è studiata bene, spinge a notare dettagli che prima c’erano sfuggiti.
A fine giornata siamo stremati, ma spero che questo viaggio nella mente di un genio come Leonardo, tra queste mura, tra sudore e incisioni curiose, lasci un’impronta indelebile nella loro mente e nel loro cuore. L’amore per la cultura, la curiosità della scoperta e lo spirito di osservazione della natura, definita la “maestra de’ maestri” da cui trarre ispirazione sempre.