Nuvolera n° 140
NUVOLERA – PANCHINA VERDE ERBA
Oggi abbiamo scoperto il sentiero del Carso bresciano, recentemente misurato dall’associazione Naturalmente, un anello di 66km che attraversa dieci comuni lungo le colline composte di rocce calcaree.
Queste formazioni carsiche, di origine oceanica, risalgono a 200 milioni di anni fa e delineano un paesaggio particolare.
Noi ne abbiamo percorso solo un pezzetto, perché avevamo una meta ben precisa, la panchina gigante di Nuvolera.
Eravamo già stati in questo paese per il tradizionale presepe vivente, ma non avevamo notato alcune belle ville e cascine che oggi invece sono balzate all’occhio, nel riflesso di un sole splendente.
Si lascia l’auto vicino alle scuole elementari e poi si attraversa il centro, si supera la piazza del municipio e dopo aver superato qualche negozietto, si trova la salita di san Rocco, che porta dopo qualche gradino all’omonima chiesetta.
Il Saggio oggi monitorava il percorso con il suo orologio contapassi, il Terremoto era in fase lagnosa, invece il Cucciolo era come sempre entusiasta di stare all’aria aperta, nello zaino da montagna. Con i suoi 13 kg di Cosce cicciottelle, ora pesa abbastanza, ma non è ancora abbastanza stabile nella camminata per riuscire a salire da solo un sentiero di montagna.
Nonostante siamo a gennaio, il sole scaldava parecchio, per cui abbiamo iniziato pian piano a togliere strati di abbigliamento.
Il sentiero è facilmente percorribile con i bambini, oggi era ricoperto di foglie secche, tra cui sbucavano i primi crochi giallo-violetti.
La big bench è verde erba, un verde opaco. Ci siamo sdraiati per ammirare il paesaggio, nonostante una leggera foschia in lontananza, lo sguardo poteva arrivare lontanissimo, si dice addirittura fino agli Appennini. Abbiamo scambiato qualche battuta con dei signori del luogo, che ci hanno consigliato di tornare in primavera e percorrere tutto il sentiero 530 perché ha dei punti panoramici molto caratteristici.
Leggiamo che salendo un po’ si trova il Sercol, un probabile centro di culto locale dell’età preistorica. Noi però non siamo organizzati per il pranzo, per cui facciamo solo qualche passo per salutare la bandiera italiana, posta su un’altissima canna di bambù e per curiosare una piccola tettoia che ospita una Madonnina, diverse poesie in dialetto e una sedia da giardino, probabilmente l’antenata della panchina gigante, evidentemente qualcuno saliva lì già da molto prima per godersi la vista, meditare e scrivere.
Al ritorno ci fermiamo all’Antico Bar, dove una gentile signora ci timbra i passaporti e ci fa i complimenti per i nostri 3 bambini. Queste gite seminano sempre il buon umore, buon cammino a tutti!