San Felice del Benaco n° 101
SAN FELICE DEL BENACO – PANCHINA GIALLA
Oggi siamo andati in cerca della prima panchina gigante del lago di garda, posizionata nel 2020 a San felice del benaco, più precisamente nella località di Cisano. E’ incredibile quante volte siamo passati da queste parti eppure non ci eravamo mai accorti di questo piccolissimo borgo con vista lago.
Oggi Big Bench gialla!
Proposta avanzata alle h 9.00. Colazione già consumata, in terrazza, partitella a basket giusto per dare un buon risveglio ai vicini. Partenza h 12, con dei bagagli che neanche dovessimo star via una settimana, sosta al supermercato per comprare i viveri. Già perché facciamo anche il pic-nic!!! Triplo wow, d’altronde è mezzogiorno e mezzo e non siamo ancora usciti dal paese.
Arrivo a Cisano di San Felice del Benaco dopo le 13, affamati. Passeggiata di 5-10 minuti, attraverso un uliveto che costeggia un lungo muro e arrivo alla panchina n.101, gialla come il mio umore, dopo una settimana chiusi in casa con i bimbi malati.
La panchina è collocata nel parco di Palazzo Cominelli ed è stata sponsorizzata dall’omonima fondazione, dall’Alter Bar, locale gestito da ragazzi diversamente abili dal Festival Giallo Garda e dal comune di San Felice. Palazzo Cominelli fu fatto erigere verso la metà del Seicento da un’illustre famiglia di Salò e ospita al suo interno mostre, eventi per promuovere la cultura gardesana, oltre ad essere sede della fondazione che ha dato vita al progetto di inclusione sociale dell’Alter Bar, a cui partecipa tutta la comunità con dei volontari per dare la possibilità a ragazzi disabili di lavorare in un ambiente vivace e creativo.
Sole, ombra del bosco, foto io, tu, egli, noi, voi, essi e pic nic vista lago sul golfo di Salò.
Dopo aver mangiato i grandi giocano nel prato, il Cucciolo ciuccia ciotoline e borracce e i genitori esausti per la colossale organizzazione di un’uscita così semplice riescono perfino a sdraiarsi sul plaid per qualche manciata di minuti.
Passeggiatina per il delizioso borghetto di Cisano, c’è una bella chiesetta da visitare, ma a quest’ora è chiusa, per cui cerchiamo la Cantina Mirleta dove farci timbrare il passaporto dal ristoratore gentile e simpatico, che fa venir voglia di segnarci questo posto e tornarci prima o poi. Volendo osare, ci concediamo anche un gelato sul lungolago di Salò, non senza brontolii da parte dei nani. Coda, pioggia e piagnucolii al rientro, ma d’altronde la vita dei genitori non può mai essere troppo facile, se no perdono allenamento. Stanchi, ma felici.